63) Il fenomeno dell'integrazione

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Quando noi manifestiamo e, soprattutto, verbalizziamo, un pensiero cosciente, un giudizio, ossia indichiamo qualcosa attribuendogli questa o quella caratteristica stiamo, di fatto, creando, estraendolo dalla Materia Prima, una determinata realtà, relativa alla nostra affermazione.

 

In realtà stiamo creando nel medesimo tempo tre diverse dimensioni della stessa:

la negativa,

la positiva

e la risolutiva.

Facciamo un esempio pratico che vi dovrebbe spingere a riflettere bene prima di dare giudizi su chicchessia: una persona afferma il proprio disprezzo per gli uomini di colore. Questo pensiero si mette subito in moto e la sua energia estrae dalla Materia priva di forma, onnipresente, la sua richiesta: l'odio per la persona di colore.

 

Immaginate una massa uniforme da cui venga staccata questa parte che noi modelliamo secondo le nostre richieste, ossia, come detto l'odio.

Nel medesimo tempo, nella massa uniforme, si crea un vuoto corrispondente esattamente alla frequenza da noi utilizzata, ma in senso opposto: rimane quel vuoto, perde d'integrità la massa uniforme.
Cosa è necessario fare per riportare all'integrità la massa uniforme, che viene chiamata Dio? E' necessario vivere l'esatta esperienza dell'amore verso l'individuo di colore e quindi la persona farà esperienza di altra vita come uomo di colore, vivendo sulla propria pelle l'altra energia da lui creata: quella dell'odio.

Una volta vissute entrambe le polarità, riportate quindi all'integrità, l'esperienza è conclusa ed è stata trasformata in coscienza.

 

Come potete immaginare non ci possono essere giudizi di sorta in nessuna creazione, prima di tutto perché è lo stesso Creatore che vive la sua creazione e in secondo luogo perché ogni esperienza, raggiunta la trinità, l'integrazione, è completa di tutto. La vittima sarà carnefice, il carnefice vittima e poi, semplicemente, coscienza.

E' importante, una volta compreso questo passaggio, dosare le proprie parole, i propri giudizi ed evitare di costringersi a esperienze di vita anche molto pesanti, unicamente per avere parlato con troppa leggerezza. Quando malediciamo qualcuno stiamo, di fatto, sì creando problemi a colui che riceve tale maledizione, ma anche a noi stessi perché ci aspetta esattamente quella maledizione come esperienza perché la Materia Prima non emette giudizi, crea esattamente ciò che viene richiesto.

 

Diventare dei grandi Maghi Creatori non può prescindere dal fare, prima, un enorme lavoro su se stessi, in modo da non creare danni, a volte decisamente orribili, e a lavorare in comunione con l'Intelligenza divina che percorre la nostra stessa Via, ma a Livelli cosmici e lo fa con una saggezza senza tempo.

 

Tutto viene perfettamente dosato e una delle qualità che si assumono quando si è avanti in questo percorso di creazione è la capacità di abbandonarsi alla Fonte, senza lasciarsi influenzare dai giudizi parziali che la mente continua incessantemente a produrre mentre cerca di dare una logica a qualcosa che di logico ha solo il finale: ossia la forma finale completa.
 

Il Sé superiore è tu e lui insieme, è il risolto.

 

Aggiungiamo un particolare che non ha attinenza con questo discorso ma che ci hai domandato riguardo ai 4 elementi: la terra corrisponde alla materia fisica, l'aria corrisponde al verbo, l'acqua corrisponde alle emozioni e il fuoco all'azione.

I quattro elementi sono la base della Creazione: lo Spirito, il Fuoco, dà il via attraverso il verbo, la dimensione mentale, alla materia, grazie all'energia veicolante delle emozioni.
L'etere è una dimensione ancora superiore ed è la coscienza consapevole che riassume la creazione dei 5 elementi.

 

Che lo Spirito della Vita vi inondi di Luce.