59) Affrontare il vuoto con maestria

Creazione dal vuoto ESCAPE='HTML'

 

Un caro saluto a tutti voi che continuate a seguire il processo di ascensione descritto da questi lavori.

 

Nella presentazione ho specificato che le seguenti parole sono un mio pensiero, derivante dalla mia esperienza di ascensione, ma ormai molti di voi, esattamente come me, avranno capito che quando canalizzo sto semplicemente canalizzando me stessa ad un livello superiore.

Oggi che sono ormai giunta ad uno stadio avanzato del mio processo di ascensione so che non c'è alcuna separazione tra me ed i Maestri di Shamballah: Noi siamo Loro in un piano superiore.

L'unica cosa che ci separava era la consapevolezza, il piano di coscienza in cui mi trovavo e ciò ovviamente vale per ogni creatura esistente sulla Terra; è una separazione apparente, creata apposta per giocare il gioco della vita.

Iniziamo.

Quando subiamo una perdita, una sottrazione dalla nostra vita di qualcosa che consideravamo importante, si genera un vuoto.

Si tratta di un'occasione importante per esercitare la nostra maestria creativa, o perlomeno per comprendere l'importanza, la magia contenuta in quell'esperienza.

L'uomo che non ha ancora compiuto il percorso interiore di ascensione verso il proprio stato superiore come affronta generalmente il vuoto generato dalla perdita?

Con afflizione, con dolore, con smarrimento: tutta l'attenzione è convogliata verso la perdita subita con il risultato che creerà nella propria vita ancora più perdita perché il suo pensiero è focalizzato in quella direzione.

Quante volte abbiamo sentito dire: ”Le disgrazie non arrivano mai da sole”?

Ed è vero, ma c'è anche un perché.
 

L'uomo consapevole può prendere questa occasione per sperimentare le peculiarità del vuoto che contiene in sé tutte le possibilità di creazione che il creatore desidera.

Quindi in questi momenti è importante abbandonare la mente e lasciare ogni pensiero di negazione e di depressione fuori da sé.

Senza quel vuoto non sarà possibile creare nulla di nuovo: non puoi riempire un recipiente pieno; se desideri colmarlo di nuovi contenuti dovrai fare spazio.

Quando la mente è sufficientemente calma e si è davvero consapevoli di questo stato, si può iniziare ad utilizzare il pensiero creativo e convogliare l'attenzione verso i nostri desideri reali.

 

Ovviamente non è facile affrontare i momenti di perdita con una tale calma e non è nemmeno necessario per la creazione minore: anche se il dolore è una creazione della mente, arrivare al suo superamento, lo sapete bene, richiede tantissimo lavoro interiore nell'ascensione.

Possiamo però allenarci, in misura minore, fino al momento della nostra illuminazione.

Senza attraversare il dolore, una volta compreso questo meccanismo importante che il vuoto genera, potremo creare quest'ultimo volontariamente.

Potremo, per esempio, rinunciare a qualcosa che ha occupato la nostra vita e la nostra attenzione per tanto tempo, ma volontariamente.

Avremo così creato il vuoto consapevolmente e senza dolore perché si tratterà di una nostra precisa scelta.

Lasciamo che quel vuoto lavori per noi, non costruiamo niente per qualche tempo, occupiamoci di cose creative e solo quando ci sentiremo pronti, focalizziamo l'attenzione in ciò che desideriamo; il vuoto stesso si riempirà di queste nostre intenzioni.

La Natura non conosce vuoto, cercherà sempre qualcosa per colmarlo, per riempirlo! L'esistenza è colma ed è proprio attraverso la creazione del vuoto che la vita avanza.

L'importanza della comprensione del numero zero nella creazione è fondamentale: nulla esiste senza quel punto zero in cui ognuno di noi dovrà porsi con la consapevolezza prima di creare qualsiasi cosa.

Pensiamoci: quando creiamo qualcosa di nuovo partiamo da un momento in cui quella cosa non esisteva, un momento privo di forma, un punto zero inesistente.

La focalizzazione del nostro desiderio darà il via, come insegnano bene i primi tre Archetipi, alla forma pensiero ideale che poi, seguendo le altre tappe degli Archetipi, produrrà la creazione completa.

Sapere come il momento della sottrazione, del vuoto, sia un momento magico potrà aiutarci anche a superare le perdite più dolorose con meno afflizione, con uno scopo su cui orientarci e quindi distrarci dal dolore prodotto dalla mente.

Aggiungo  una precisazione: tutti i momenti del tempo che suddividono in modo importante un prima ed un dopo, possiedono le peculiarità del vuoto.

La mezzanotte durante il cambio di un giorno dall'altro,
il capodanno alla mezzanotte è ancora più potente, il cambio fra una stagione e l'altra sempre a mezzanotte, il cambio da un secolo all'altro ancora più potente e non parliamo poi del cambio di millennio. Coloro che praticano magia conoscono bene la forza contenuta in questi momenti e la sfruttano per i loro riti magici.

Anche per conseguire l'illuminazione, se lo si desidera, si possono sfruttare questi istanti di "vuoto temporale" poichè le nostre richieste avranno più forza, avranno la forza del vuoto da cui tutto si crea.



Con amore